Kent Alexander - Salwen Kevin - 2019 - Il caso Richard Jewell by Kent Alexander - Salwen Kevin

autore:Kent Alexander - Salwen Kevin [Kent Alexander - Salwen Kevin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: narrativa, Generale
ISBN: 9788804726067
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-01-20T23:00:00+00:00

Parte terza

LA GIUSTIZIA ALL’OPERA

XVII

La sera di venerdì 8 agosto, cinque giorni dopo la cerimonia di chiusura, Richard Jewell stava aspettando una consegna di Domino’s nell’appartamento di sua madre. Aveva ordinato come al solito una pizza extralarge con l’aggiunta di hamburger, salame e doppio formaggio. Stavolta, però, erano giunti a dargli manforte dal West Virginia anche suo «fratello» Dave Dutchess con la ragazza, Beatty.

Sulla scelta di ordinare la cena a domicilio non c’erano state discussioni. Jewell aveva continuato a vivere asserragliato in casa e usciva solo per incontrare gli avvocati. Qualsiasi suo movimento provocava un fervore di attività da parte degli agenti dell’FBI che lo tenevano sotto sorveglianza dall’altra parte della strada. Poi c’erano i media, che continuavano a puntare le telecamere su casa sua da tutte le direzioni. I giornalisti avevano sistemato sedie pieghevoli sul terrapieno che fronteggiava l’edificio F, e le tre reti televisive tradizionali e la CNN avevano unito gli sforzi e affittato un appartamento nel complesso a fianco come base delle operazioni, il tutto per la misera somma di 1000 dollari al giorno.

Il fattorino di Domino’s parcheggiò davanti all’edificio. Ma prima che riuscisse a consegnare le pizze venne avvicinato da diversi operatori dei media. Passò di mano del denaro e si trovò un accordo. Poco dopo l’uomo salì le scale con i cartoni delle pizze e bussò alla porta. Poi, come concordato, arretrò, in modo che fotografi e operatori potessero rubare nuove preziose immagini dell’individuo sospettato della bomba all’Olympic Park.

Dutchess però, che era dietro la porta, si rese immediatamente conto del trucco. Sfruttando il corpo per oscurare la visuale dei media pagò rapidamente il fattorino, agguantò le pizze e richiuse la porta di colpo. Stavolta niente mancia.

Bobi aveva ripreso a lavorare qualche giorno prima, ma era sconfortata dall’onnipresenza dei media. A un certo punto, dopo che questi l’avevano seguita mentre usciva a portare fuori il cane, tornò in casa gridando: «Richard, toglimeli dai piedi. Non posso neanche portare Brandy a fare i suoi bisogni». Jewell sapeva di avere le mani ancora più legate di Bobi. Chiese aiuto a Dutchess. Il fedele amico, barba folta e coda di cavallo, uscì di casa e scese con passo pesante al pianoterra, dove scacciò i giornalisti dal marciapiede di fronte all’edificio.

I reporter non lo identificarono, ma la domenica mattina, quando Dutchess e Beatty lasciarono il parcheggio, Jewell vide un agente scribacchiare qualcosa su un taccuino. Probabilmente il numero di targa, pensò. Il «fratello» di Jewell riprese la via di casa con la stessa velocità con cui era venuto a far visita all’amico.

La task force del CENTBOM ora comprendeva sei team che lavoravano sull’esplosione, tra cui uno dedicato a una sola persona: Jewell. Gli altri team si chiamavano Indagini, Analisi Forensi, Parco, Attività Correlate e Altri Sospetti. Il team su Jewell, di cui faceva parte Don Johnson, era chiaramente la destinazione più ambita. L’FBI aveva intensificato gli sforzi per concretizzare l’accusa contro la guardia. A Habersham, Richard Densmore, un agente di sicurezza privata che aveva conosciuto Jewell nella Northeast Georgia Drug Task

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